Le ultime notizie riguardanti RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) hanno sollevato una domanda importante: il MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) sarà soggetto ad abolizione nei prossimi anni?
Sulla questione di cui sopra ancora persiste una notevole incertezza. Tuttavia, in questo articolo analizzeremo tutti i dettagli disponibili e cercheremo di chiarire, ove possibile, i vari dubbi emersi sull’importante tematica ambientale.
Il futuro del MUD con l’introduzione di RENTRI: abolizione imminente?
Come anticipato, il Ministero dell’Ambiente ha recentemente avviato la sperimentazione del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI). Questa nuova piattaforma, che raccoglie l’eredità del passato, rappresenta un passo avanti significativo nella gestione e tracciabilità dei rifiuti in Italia. In altre parole, da quando entrerà in vigore il nuovo sistema, la gestione dei rifiuti sarà digitale e gestita direttamente sul portale.
La sperimentazione del RENTRI è attualmente su base volontaria e viene svolta con il supporto dell’Albo nazionale dei gestori ambientali e di Unioncamere. Le funzionalità del nuovo sistema saranno introdotte gradualmente nell’ambiente DEMO nel breve futuro, con l’obiettivo di renderlo pienamente operativo prima del tredici febbraio 2025.
Parallelamente all’introduzione del RENTRI, il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD), secondo le ultime speculazioni e notizie, rimane ancora un elemento centrale per la comunicazione dei dati ambientali. In particolare, in base alle ultime fonti, il MUD resterà un adempimento obbligatorio per i soggetti interessati, come previsto dal Decreto Legislativo 152/06.
Questo significa che, nonostante l’evoluzione tecnologica e l’introduzione di nuovi strumenti per la tracciabilità dei rifiuti, gli obblighi di comunicazione ambientale tramite il MUD continueranno ad essere rilevanti e necessari. Tuttavia, come già accennato, la situazione è ancora poco chiara e non si esclude che quanto viene dato ora per certo non possa cambiare.
Infatti, seppur senza alcuna ufficialità allo stato attuale, sulla base degli ultimi corsi erogati dal portale RENTRI, si evince che probabilmente dal 2027 il MUD verrà sostituito dal nuovo sistema di cui sopra.
Ricordiamo che il MUD è una dichiarazione annuale che enti ed imprese devono presentare alla camera di commercio competente per territorio, dettagliando la quantità e la tipologia di rifiuti prodotti e/o gestiti nell’anno precedente. Inoltre, il MUD è suddiviso in sei diverse comunicazioni, ciascuna delle quali mira a identificare specifiche tipologie di rifiuti.
Tra queste troviamo: Comunicazione Rifiuti; Comunicazione Veicoli Fuori Uso; Comunicazione Imballaggi, sezione Consorzi e sezione Gestori rifiuti di imballaggio. Le ultime tre, invece: Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
Comunicazione Rifiuti Urbani; Assimilati e Raccolti In Convenzione; Comunicazione Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Breve focus sul nuovo sistema RENTRI: sezioni e iscrizione
Integrato con la piattaforma telematica dell’Albo gestori ambientali e gestito dal Ministero dell’Ambiente con il supporto delle Camere di Commercio, il RENTRI si compone di due sezioni principali.
La prima, la Sezione Anagrafica, la quale contiene i dati degli operatori e le autorizzazioni necessarie per la gestione dei rifiuti. La seconda, la Sezione Tracciabilità, la quale raccoglie i dati sugli adempimenti previsti.
Attualmente, le aziende possono testare diverse procedure attraverso l’ambiente dimostrativo del portale ufficiale del RENTRI. Queste procedure includono l’iscrizione, la vidimazione, l’emissione del FIR cartaceo, la trasmissione della copia completa e la stampa del registro di carico e scarico.
Questo ambiente di prova è stato creato per avvicinare gli utenti al nuovo sistema e per dare loro modo di adattarsi in tempo alle novità. Inoltre, permette agli stessi di analizzare le informazioni necessarie per l’iscrizione e verificare le funzionalità dei servizi di supporto.
L’obbligo di iscrizione al RENTRI riguarda i soggetti che producono, trasportano, trattano o intermediano rifiuti pericolosi e non pericolosi. In particolare, la normativa impone l’iscrizione a diverse categorie. Tra queste: enti e imprese che gestiscono il trattamento dei rifiuti; produttori di rifiuti pericolosi; enti e imprese che raccolgono e trasportano rifiuti pericolosi a livello professionale.
Ancora, troviamo: enti e imprese che operano come commercianti e intermediari di rifiuti pericolosi; consorzi creati per il recupero e il riciclaggio di specifiche tipologie di rifiuti.
Infine, tutti i soggetti menzionati nell’articolo 189 comma 3 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006, in relazione ai rifiuti non pericolosi, attualmente obbligati a presentare il MUD.
Il Decreto di dicembre scorso stabilisce le procedure specificate dall’art. 21 comma 1, lett. d del Decreto RENTRI (DM Ambiente 59/2023), incluse le modalità di compilazione dei nuovi modelli di carico e scarico e del formulario di identificazione del rifiuto.
Entrata in vigore e obblighi per le imprese
Il RENTRI entrerà ufficialmente in vigore il 13 febbraio 2025, con obblighi per le imprese coinvolte previsti a scaglioni temporali. La fase transitoria si concluderà a febbraio 2026, momento in cui tutte le aziende dovranno essere completamente conformi alle nuove disposizioni.
Questo sistema permetterà al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di migliorare la tracciabilità dei rifiuti e attuare una completa digitalizzazione dei documenti relativi alla loro movimentazione e trasporto. Il Decreto n. 251/2023 ha stabilito le modalità di compilazione del registro cronologico di carico e scarico rifiuti e le istruzioni per la compilazione del formulario di identificazione del rifiuto.
Queste normative forniscono le linee guida necessarie per garantire che tutte le operazioni siano condotte in modo conforme e trasparente. In conclusione, l’introduzione del RENTRI rappresenta un passo avanti cruciale nella gestione dei rifiuti in Italia. Grazie alla digitalizzazione il RENTRI migliorerà la tracciabilità dei rifiuti, ridurrà gli errori e aumenterà la trasparenza del processo.
Dunque, non resta che attendere ulteriori risvolti per comprendere definitivamente se RENTRI si sostituirà del tutto al MUD o meno.