Nuovo Regolamento Europeo sui fertilizzanti: cambiamenti e impatti chiave 

Il Nuovo Regolamento Europeo sui Fertilizzanti (UE) 2019/1009, insieme al Decreto 6 luglio 2023, sono in vigore, portando importanti cambiamenti normativi. Vediamo in questo articolo cosa c’è da sapere e come adeguarsi alle nuove direttive.

Ultimi aggiornamenti in materia di fertilizzanti: cosa cambia con il Nuovo Regolamento?

Come anticipato, il Nuovo Regolamento Europeo sui Fertilizzanti è diventato applicabile anche in Italia a partire dal 16 luglio 2022, tre anni dopo la sua approvazione. 

Questa normativa rappresenta una delle maggiori novità nel settore agricolo, in quanto introduce l’obbligo della conformità CE come prerequisito per la commercializzazione dei fertilizzanti.

L’obiettivo principale del Regolamento è facilitare la libera circolazione di tutte le tipologie di fertilizzanti all’interno dell’Unione Europea. 

Nello specifico includendo nuove categorie di prodotti come i concimi organici e i biostimolanti, fondamentali per promuovere un’agricoltura più sostenibile.

Il Regolamento (UE) 2019/1009 stabilisce le norme per la commercializzazione dei prodotti fertilizzanti nell’UE, articolandosi in 53 articoli e 5 allegati. 

Questi ultimi coprono vari aspetti come le categorie funzionali dei prodotti, i materiali costituenti, le prescrizioni di etichettatura e la procedura per la valutazione della conformità.

Tra gli obiettivi principali troviamo l’armonizzazione dei fertilizzanti organici e derivati da materiali di recupero a livello comunitario e la promozione dell’economia circolare. 

Inoltre, si evidenzia la sostituzione dei fertilizzanti inorganici tradizionali con prodotti derivati da materiali riciclati e biodegradabili.

Il nuovo Regolamento abroga il precedente Regolamento CE n. 2003/2003, che disciplinava i concimi minerali, e modifica altre normative comunitarie. 

Non si limita dunque a indicare le modalità di produzione dei fertilizzanti, ma stabilisce anche le procedure per la conformità e l’etichettatura dei prodotti.

Biostimolanti e concimi organici: un’alternativa sostenibile ai fertilizzanti tradizionali

Con l’aumento vertiginoso dei costi dei fertilizzanti minerali e le difficoltà nel loro approvvigionamento, l’attenzione verso concimi organici e biostimolanti sta crescendo, proponendo una valida e sostenibile alternativa. 

Il Nuovo Regolamento Europeo ha riconosciuto e definito i biostimolanti, conferendo loro un ruolo chiave nel miglioramento delle colture.

I biostimolanti sono prodotti che stimolano i processi nutrizionali delle piante, indipendentemente dal contenuto di nutrienti. 

Ciò al fine di migliorare aspetti fondamentali come l’efficienza nell’uso dei nutrienti, la tolleranza allo stress abiotico, le caratteristiche qualitative delle piante e altro ancora. 

Questa definizione permette di valorizzare il loro ruolo nel favorire una crescita più sana e produttiva delle piante, riducendo nel contempo la dipendenza da fertilizzanti chimici.

Perché un prodotto venga classificato ufficialmente come biostimolante, deve superare rigorosi test sperimentali che ne valutino l’efficacia, rispettando quattro criteri principali stabiliti dal regolamento.

Accanto ai biostimolanti, i concimi organici rappresentano un’altra innovazione significativa. 

Questi fertilizzanti, ottenuti da materiali di recupero, sono fortemente promossi dal Regolamento come parte di un più ampio sforzo per incentivare l’economia circolare e migliorare gli agroecosistemi. 

L’uso di concimi organici non solo contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, ma anche a migliorare la sostenibilità delle pratiche agricole.

Il Nuovo Regolamento impone ai produttori di fertilizzanti che intendono utilizzare il marchio CE di fornire una Dichiarazione di Conformità, attestante che i prodotti rispettano le norme stabilite. 

Tuttavia, per i fertilizzanti acquistati prima dell’entrata in vigore del Regolamento, è possibile continuare la loro distribuzione e utilizzo fino a esaurimento scorte, purché si specifichi chiaramente che sono stati prodotti o importati prima del 16 luglio 2022.

Nuovo Decreto del 6 luglio 2023: aggiornamenti normativi sui fertilizzanti nazionali

Oltre al regolamento di cui sopra, il 6 luglio 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un nuovo Decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che introduce importanti aggiornamenti agli allegati del Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n. 75. 

Questo provvedimento, parte del più ampio processo di revisione e riordino delle normative sui fertilizzanti, mira a migliorare la regolamentazione di prodotti essenziali per l’agricoltura. Rispondendo dunque alle esigenze di innovazione e sostenibilità.

Tra le modifiche più rilevanti, l’articolo 1 del decreto aggiunge un nuovo prodotto all’allegato 1 del Decreto Legislativo 75/2010, specificamente al punto 5.3, che riguarda i Concimi organici NPK. 

Il nuovo prodotto è descritto come “Miscela di materie vegetali e cenere di materiali vegetali vergini non trattati chimicamente.” Questa inclusione rappresenta un passo significativo verso l’adozione di soluzioni più naturali e sostenibili nel settore agricolo.

L’allegato 2, relativo agli Ammendanti, subisce anch’esso una modifica. Il prodotto 3, “Ammendante vegetale semplice non compostato”, viene aggiornato per riflettere le più recenti conoscenze tecniche e agronomiche. 

Questo cambiamento intende migliorare l’efficacia degli ammendanti utilizzati per migliorare la qualità del suolo e sostenere una produzione agricola più ecocompatibile.

Nell’allegato 3, dedicato ai Correttivi, è stato introdotto un nuovo prodotto, “Scoria bianca da acciaieria elettrica per la produzione di laminati piani di acciaio a basso contenuto di fosforo e zolfo.” 

Questo correttivo, destinato a migliorare le caratteristiche del suolo, è un esempio dell’integrazione di sottoprodotti industriali nel ciclo agricolo, promuovendo un’economia circolare.

Il Ministero ha rivisto e aggiornato le tolleranze indicate nell’allegato 7, garantendo maggiore precisione e sicurezza nell’uso dei fertilizzanti.”

Il Ministero ha inoltre aggiunto il prodotto “Miscela di materie vegetali e cenere di materiali vegetali vergini non trattati chimicamente” alla Tabella 1 dell’allegato 13.

Rendendolo così idoneo per l’uso in agricoltura biologica, un settore in continua espansione e di crescente importanza per la sostenibilità ambientale.

Ingegnere Ambientale