Credito d’imposta per il Piano Transizione 5.0: nuove linee guida per l’accesso alle agevolazioni

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato le modalità attuative del Piano Transizione 5.0, che prevede un credito d’imposta per le imprese italiane che investono in progetti innovativi con riduzione dei consumi energetici.

Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

Piano Transizione 5.0: 6,3 miliardi di euro per progetti che riducono i consumi energetici e promuovono la transizione digitale

Come anticipato, il 24 luglio 2024, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il decreto attuativo che definisce le modalità operative per l’accesso al Piano Transizione 5.0. 

Questa nuova misura, inserita nel contesto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane. 

Nello specifico per ottenere un credito d’imposta a fronte di investimenti in progetti di innovazione volti a migliorare l’efficienza energetica delle strutture produttive.

Il decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 183, stabilisce che il credito d’imposta sarà concesso alle imprese che realizzano investimenti in beni materiali e immateriali strumentali all’attività d’impresa. 

Questi investimenti devono portare a una significativa riduzione dei consumi energetici. Almeno il 3% per l’intero impianto produttivo o almeno il 5% per specifici processi produttivi.

In parallelo al decreto, è stata diffusa la circolare operativa n. 25877 del 16 agosto 2024, che fornisce ulteriori dettagli tecnici per l’applicazione corretta della normativa. 

La circolare chiarisce, tra l’altro, quali tipologie di investimenti possono beneficiare del credito d’imposta e le modalità per calcolare la riduzione dei consumi energetici.

Tempistiche e dotazioni

Il Piano Transizione 5.0 dispone di una dotazione complessiva di 6,3 miliardi di euro, una somma significativa che sottolinea l’importanza strategica di questa iniziativa per il rilancio economico e la sostenibilità ambientale del Paese. 

Le imprese che desiderano accedere al beneficio fiscale devono presentare progetti che si concretizzino in investimenti avviati dopo il 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.

Il credito d’imposta è fruibile esclusivamente in compensazione e il limite massimo riconosciuto a ciascun beneficiario è di 50 milioni di euro l’anno. 

Il tasso di credito varia tra il 35% e il 45% dei costi effettivamente sostenuti per l’investimento. 

Rendendo dunque questa misura particolarmente interessante per le imprese che intendono innovare i propri processi produttivi con un occhio di riguardo all’efficienza energetica e alla sostenibilità.

Novità e caratteristiche della Transizione 5.0

Una delle novità rilevanti del Piano Transizione 5.0 è l‘inclusione degli investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo. 

Questo significa che le imprese possono ottenere agevolazioni anche per progetti che integrano tecnologie green, come pannelli solari o impianti eolici, che riducono la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali. 

Inoltre, sono ammissibili le spese in attività di formazione per acquisire o consolidare competenze nelle tecnologie digitali ed energetiche, essenziali per la transizione verso un’economia più sostenibile e competitiva.

Per accedere al credito d’imposta, le imprese interessate devono presentare domanda tramite il Sistema pubblico di Identità digitale (SPID) accedendo all’Area clienti – Misure PNRR – sezione “Transizione 5.0” sul sito del Gestore dei Servizi Energetici S.p.a. 

È importante sottolineare che il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali, purché il cumulo non superi il costo complessivo sostenuto per l’investimento.

La misura Transizione 5.0 rappresenta un passo avanti nel sostegno alle imprese italiane che vogliono restare competitive in un mercato globale sempre più orientato alla sostenibilità. 

In un contesto in cui la riduzione dei consumi energetici non è solo una necessità ambientale ma anche economica, questo credito d’imposta offre un incentivo concreto per modernizzare gli impianti produttivi e investire in nuove tecnologie. 

L’obiettivo è duplice: da un lato, promuovere la crescita economica attraverso l’innovazione tecnologica e, dall’altro, ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive.

Con la pubblicazione del decreto attuativo e della circolare operativa, le imprese hanno ora a disposizione tutti gli strumenti normativi per pianificare i loro investimenti e sfruttare al meglio questa opportunità. 

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, insieme al Gestore dei Servizi Energetici, continuerà a fornire supporto e informazioni per garantire che il processo di accesso al credito sia chiaro e trasparente.

Ingegnere Ambientale