Il portale RENTRI ha reso disponibili i format definitivi per la gestione dei rifiuti. Le iscrizioni inizieranno il 15 dicembre 2024, con importanti scadenze operative fino al 2026 per l’adozione obbligatoria del FIR digitale.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
FIR digitale, format per la gestione dei rifiuti e adeguamento normativo del RENTRI
L’introduzione del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) segna una nuova fase per la gestione della documentazione relativa ai rifiuti in Italia.
Le autorità hanno reso disponibili i format definitivi che dovranno essere utilizzati dagli operatori del settore, un passo fondamentale per garantire la corretta transizione verso il nuovo sistema di tracciabilità.
L’iscrizione al RENTRI è prevista dal 15 dicembre 2024. Saranno dunque numerose le aziende coinvolte, tra cui quelle obbligate a tenere traccia dei propri rifiuti secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.
Per evitare problematiche legate alla congestione del sistema durante la fase di avvio, è stata fissata al 4 novembre 2024 la data per l’inizio del servizio di stampa su supporto cartaceo del registro cronologico di carico e scarico.
Quest’ultimo dovrà essere vidimato presso le Camere di Commercio. Questo processo sarà gestito tramite il portale ufficiale del RENTRI e non richiederà alcuna iscrizione preliminare.
Si tratta piuttosto di una misura volta a semplificare l’operatività per le aziende, garantendo un accesso agevolato alla documentazione necessaria.
Dal 23 gennaio 2025 sarà invece disponibile la vidimazione virtuale dei nuovi format di registro e formulario attraverso i servizi del portale RENTRI.
Questa fase rappresenta un importante passo verso la completa digitalizzazione del processo di tracciabilità dei rifiuti.
Tuttavia, la piena adozione del FIR (Formulario di Identificazione dei Rifiuti) digitale avverrà solo a partire dal 13 febbraio 2026.
Fino a quella data, sia i soggetti obbligati all’iscrizione al RENTRI che quelli non obbligati potranno continuare a utilizzare il formulario in formato cartaceo, seppur nel nuovo modello predisposto.
Discrepanze normative e altre criticità
Nonostante queste scadenze graduali, sono emerse alcune difficoltà che potrebbero compromettere il regolare avvio del sistema.
Tra i problemi più critici, vi è il mancato allineamento tra il Testo Unico Ambientale e il regolamento RENTRI.
Attualmente, infatti, esistono due deleghe distinte. Ovvero, una per le comunicazioni con il RENTRI, contenuta nel Decreto Ministeriale (D.M.), e l’altra per la tenuta dei registri, storicamente prevista dall’articolo 190 del Decreto Legislativo n. 152 del 2006.
Questi due regimi normativi, che dovrebbero integrarsi, presentano invece discrepanze che potrebbero creare confusione tra gli operatori, rallentando l’adozione completa del nuovo sistema.
Un altro nodo critico è rappresentato dalla necessità, per le aziende obbligate, di convertire tutti i registri esistenti nel nuovo formato entro il 13 febbraio 2025.
Questo richiede un impegno significativo, soprattutto per le associazioni di categoria e le loro società di servizi, che dovranno gestire un elevato volume di dati e documenti in tempi ristretti.
La gestione dei registri delegati, inoltre, presenta ulteriori complessità, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza e la correttezza delle operazioni di tenuta.
Obiettivi del nuovo portale: trasparenza e digitalizzazione
Come già accennato, l’avvio ufficiale del FIR digitale, previsto per il 13 febbraio 2026, segnerà il passaggio definitivo alla tracciabilità elettronica dei rifiuti.
Tuttavia, il formulario digitale potrà essere adottato su base volontaria già prima di questa data, a condizione che venga conclusa la fase di sperimentazione attualmente in corso.
Questo permetterà alle aziende più dinamiche di anticipare i tempi e familiarizzare con il nuovo sistema prima dell’obbligatorietà. Riducendo così il rischio di errori o ritardi quando il FIR digitale diventerà obbligatorio per tutti.
Nonostante queste opportunità, restano alcune macchinosità del sistema che potrebbero rallentare il suo completo funzionamento.
La digitalizzazione completa richiederà infatti non solo adeguamenti normativi, ma anche un supporto tecnologico adeguato e una formazione capillare degli operatori.
Le autorità stanno dunque lavorando per risolvere i problemi legati all’implementazione del sistema e per fornire chiarimenti alle aziende coinvolte.
Tuttavia, il successo del RENTRI dipenderà dalla capacità delle imprese di adattarsi ai nuovi requisiti, oltre che dalla rapidità con cui il governo riuscirà a risolvere le attuali criticità normative.
In conclusione, l’introduzione del RENTRI rappresenta un’evoluzione importante nel campo della gestione dei rifiuti in Italia. Il processo, sebbene complesso, è un passo necessario per garantire maggiore trasparenza e controllo della tracciabilità dei rifiuti.
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