Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha fornito chiarimenti sulle modalità di gestione dei rifiuti verdi: le nuove direttive disciplinano il conferimento di sfalci e potature nei centri di raccolta, distinguendo tra utenze domestiche e professionali.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
Le indicazioni del MASE per il corretto smaltimento di sfalci e potature: news sui rifiuti
La gestione dei rifiuti derivanti da sfalci e potature è un tema di rilevante interesse per cittadini, enti locali e aziende operanti nella manutenzione del verde.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), attraverso la circolare n. 39940 del 3 marzo 2025, ha fornito istruzioni operative per disciplinare il conferimento e il trattamento di questi materiali.
Ciò avviene in seguito alle modifiche introdotte dalla conversione in legge del Decreto-legge n. 153 del 17 ottobre 2024 (noto come “DL Ambiente”).
Le nuove disposizioni ripristinano parzialmente il quadro normativo antecedente al Decreto legislativo 116/2020, eliminando alcune criticità emerse con la sua applicazione.
Prima di tali modifiche, la normativa non operava infatti una distinzione netta tra i rifiuti derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato.
L’unico criterio di classificazione, urbano o speciale, era determinato a livello locale da comuni ed enti di gestione in base a parametri quantitativi. Tuttavia, con l’entrata in vigore del DL Ambiente, il potere discrezionale degli enti locali in materia è stato ridotto.
Una delle questioni centrali affrontate dal MASE riguarda la gestione pratica dei rifiuti vegetali all’interno dei Centri di Raccolta (CdR).
Sebbene la normativa riconosca come urbani i rifiuti derivanti da attività professionali di manutenzione del verde privato, ciò non implica necessariamente il loro libero conferimento nei CdR.
Ogni Comune, infatti, conserva la facoltà di regolamentare l’accesso a tali strutture, stabilendo limiti quantitativi e requisiti specifici.
Le diverse casistiche operative
Le nuove istruzioni ministeriali delineano tre diverse casistiche operative, che definiscono le modalità di conferimento in base alla tipologia di utente e alle condizioni di trasporto del materiale.
Caso A: Conferimento diretto da parte dell’utenza
Nel primo scenario considerato, i rifiuti vegetali vengono conferiti direttamente dalle utenze domestiche o non domestiche registrate nel comune di riferimento del CdR, utilizzando mezzi propri.
- Utenze domestiche (UD): possono conferire sfalci e potature rispettando i limiti quantitativi stabiliti dai regolamenti locali, senza necessità di documentazione aggiuntiva.
- Utenze non domestiche (UND): il conferimento è anch’esso soggetto a limiti quantitativi e deve essere accompagnato dalla “Scheda rifiuti conferiti al centro di raccolta” prevista dall’Allegato I a del DM 8 aprile 2008. Inoltre, i veicoli impiegati devono risultare iscritti all’ANGA nella categoria “2-bis”.
Caso B: Conferimento attraverso aziende di giardinaggio
In questa seconda situazione, il conferimento viene effettuato da un’impresa di manutenzione del verde per conto di un’utenza domestica o non domestica.
- Utenze domestiche (UD): possono far smaltire i rifiuti derivanti dai lavori di giardinaggio rispettando i limiti di accesso definiti dal regolamento comunale, senza documentazione aggiuntiva.
- Utenze non domestiche (UND): il conferimento deve essere accompagnato dalla scheda rifiuti, nella quale il produttore viene identificato come il giardiniere che ha effettuato l’intervento. Anche in questo caso, i veicoli devono risultare iscritti all’ANGA nella categoria “2-bis”.
Caso C: Conferimento da parte di aziende operanti su più territori
L’ultima casistica riguarda le aziende di manutenzione del verde che trasportano rifiuti provenienti da più comuni verso un CdR situato in un territorio diverso da quello di produzione.
Il conferimento è consentito previa stipula di un contratto tra il gestore del servizio di igiene urbana e l’azienda conferente. Il servizio può essere gratuito o prevedere un corrispettivo economico stabilito dal Comune.
Anche in questo caso, il conferimento deve rispettare i limiti quantitativi previsti dai regolamenti comunali e avvenire tramite veicoli iscritti all’ANGA nella categoria “2-bis”.
Possibili alternative di gestione e obiettivi delle nuove direttive
In alternativa al conferimento nei CdR, i Comuni possono adottare soluzioni diverse per la gestione dei rifiuti verdi. Una possibilità è prevedere un corrispettivo economico per l’utilizzo del servizio, definendo tariffe specifiche per le aziende di manutenzione del verde.
In alternativa, il gestore del servizio di igiene urbana può stipulare contratti individuali con i conferitori, determinando un prezzo per il conferimento dei rifiuti su richiesta.
Ad ogni modo, le indicazioni del MASE mirano a garantire una gestione più ordinata ed efficace dei rifiuti vegetali, promuovendo la corretta differenziazione e il recupero dei materiali organici.
Inoltre, le nuove regole puntano a ridurre il rischio di conferimenti non autorizzati o irregolari, garantendo che il servizio sia accessibile in modo equo per tutti gli utenti, nel rispetto delle normative ambientali.
In definitiva, la nuova regolamentazione sulla gestione degli sfalci e delle potature introduce criteri più chiari e omogenei per il conferimento di questi rifiuti, garantendo maggiore trasparenza e tracciabilità.
Tuttavia, l’effettiva applicazione delle disposizioni dipenderà dalle scelte adottate dai singoli comuni, chiamati a stabilire regolamenti specifici per l’accesso ai Centri di Raccolta.