Classificazione dei rifiuti: cosa prevedono le Linee Guida SNPA e come redigere il giudizio tecnico

Le Linee Guida SNPA offrono un metodo standardizzato per classificare i rifiuti. Il documento, oggi vincolante, illustra criteri tecnici e requisiti documentali per garantire trasparenza e correttezza nell’identificazione e nella gestione.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Le novità normative e il valore giuridico delle Linee Guida SNPA aggiornate in merito ai rifiuti 

Come sappiamo, nel campo della gestione ambientale, una delle fasi più delicate riguarda la corretta classificazione dei rifiuti

Per supportare operatori e imprese in questo compito, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha redatto le Linee Guida n. 24/2020. 

Vale a dire documento tecnico che delinea un metodo chiaro e omogeneo per l’applicazione della normativa vigente in materia.

Il documento ha lo scopo di fornire criteri uniformi per condurre la classificazione, accompagnati da un approccio procedurale suddiviso in fasi. 

Questo consente non solo di determinare il codice dell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER) corretto, ma anche di valutare in modo sistematico la pericolosità del rifiuto.

Le Linee Guida SNPA sono state inizialmente elaborate come strumento interpretativo e tecnico, privo di forza vincolante. 

Tuttavia, con l’approvazione del Decreto direttoriale n. 47 del 9 agosto 2021 da parte del Ministero della Transizione Ecologica, è stato attribuito loro valore giuridico. 

La base normativa è costituita dalla delibera n. 105 del Consiglio SNPA del 18 maggio 2021, a cui ha fatto seguito anche la Circolare MITE 0128108 del 17 ottobre 2022, che ha fornito ulteriori chiarimenti operativi.

Attraverso il richiamo all’art. 184, comma 5, del D.Lgs. 152/2006, le Linee Guida hanno acquisito efficacia normativa, diventando un riferimento obbligatorio per i soggetti tenuti alla classificazione dei rifiuti. 

L’obiettivo è dunque garantire un approccio trasparente e coerente su tutto il territorio nazionale.

Giudizio di classificazione: quando è obbligatorio

Uno degli elementi centrali introdotti dalle Linee Guida è il giudizio di classificazione, un documento tecnico redatto da un professionista qualificato, sulla base delle informazioni raccolte dal ciclo produttivo, dalle analisi chimiche di laboratorio e dai test effettuati.

Attenzione poiché il giudizio di classificazione non è sempre richiesto. In particolare, non è necessario nei seguenti casi:

È invece obbligatorio in presenza di:

Il giudizio deve sempre essere motivato, documentato e corredato da verbali di campionamento, rapporti di prova, certificazioni analitiche e da tutta la documentazione tecnica utilizzata.

Insieme al giudizio, la relazione tecnica rappresenta un altro pilastro della classificazione. Redatta dal produttore del rifiuto, ha la funzione di spiegare e dimostrare l’iter seguito per l’attribuzione del codice EER.

La relazione deve contenere:

Questo documento deve essere esaustivo e consultabile per permettere a chiunque (controllori, enti preposti, soggetti gestori) di comprendere le motivazioni che hanno portato alla classificazione adottata.

Il ruolo della tracciabilità decisionale

Uno dei punti di forza delle Linee Guida SNPA è l’accento posto sulla trasparenza del processo decisionale. Ogni passaggio, dalla scelta delle sostanze da indagare alla determinazione della pericolosità, deve essere giustificato e documentato.

In particolare, questa attenzione alla tracciabilità serve a prevenire errori e interpretazioni arbitrarie e a garantire uniformità tra i diversi operatori del settore. Infine, è utile per facilitare eventuali controlli e ispezioni da parte delle autorità.

Le Linee Guida propongono anche una lettura commentata dell’elenco europeo dei rifiuti, con esempi pratici per diverse categorie. 

Oltre a essere uno strumento operativo, il documento promuove una cultura tecnica basata su procedure standardizzate, valutazioni scientifiche e tracciabilità documentale.

Va però ricordato che le Linee Guida riguardano esclusivamente la classificazione ai fini EER e pericolosità. 

Non sostituiscono dunque le normative relative ad altri aspetti (es. conformità ai sensi del D.Lgs. 36/2003), ma possono fornire indicazioni utili anche in quelle fasi, contribuendo a una gestione complessiva più consapevole del rifiuto.

In altre parole, le Linee Guida SNPA rappresentano oggi un riferimento normativo vincolante per tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti. 

La loro corretta applicazione, dunque, non solo garantisce il rispetto delle disposizioni legislative, ma contribuisce anche a una maggiore tutela ambientale.